Uno per tutti…
di Alessandra Jorio, da Un Castello per le fiabe 2021/2
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C’era una volta… la Luna!
O che razza di fiaba è mai questa voi direte, bambini, un po’ delusi: la Luna c’è sempre stata, c’è ancora e sempre ci sarà! Verissimo, dico io: la Luna che ognuno di voi saluta dalla finestra, la sera, prima di andare a dormire, è la stessa di ieri oggi e domani! E proprio per questo motivo ne ha viste tante... nessuno meglio di lei conosce le cose che passano sotto il cielo, chi si vuol bene e chi s’accapiglia, le battaglie e gli amori. Ecco perché bisogna cominciare dalla Luna: che la notte del 24 dicembre dell’Anno 1522 osservava una figurina imbacuccata uscita di soppiatto da una grande tenda da campo, piantata dove sorgeva, fino a poche ore prima, il maestoso Castello dei Vicari di Lari. Andava verso il paese, scivolando tra i castagni e i ciliegi bianchi di neve.
«Buffo» pensò la Luna. «Mi pare proprio la figliuola più piccola del Vicario Gianfigliazzi… che andrà facendo così da sola, di notte? Ovvìa, facciamogli la strada più chiara, che non abbia a inciampare con quelle gambine corte». Soffiò via due nuvole che le facevano ombra, e brillò sulla vallata. La bambina camminava spedita, adesso che ci vedeva meglio. Arrivata alla prima delle casupole che si ammucchiavano intorno alla rocca, bussò alla porta. Qualcuno aprì l’uscio quel tanto che bastava a infilarsi dentro, e poi lo richiuse. La Luna illuminò una finestrella e gettò un’occhiata all’interno: c’era un tavolaccio malandato, qualche pezzo di candela accesa e un mucchio di gente! «Guarda guarda» si disse la Luna. «Una riunione segreta.» Un anziano contadino, alto e magro, con le mani screpolate dal lavoro e una gran barba grigia, disse solennemente:
«Allora siamo d’accordo. Nessuno si tiri indietro. E mille grazie a Bernardina, che ci ha rivelato questa importantissima informazione!»
Tutti si voltarono a guardare la bambina del Vicario, che si era fatta tutta rossa.
«Adesso vado, sennò il babbo s’accorge che son sortita senza permesso…» disse, e quelli fecero largo per farla passare, chi con una carezza e chi un buffetto sulla spalla. La Luna la guardò ritornare a passo svelto, infilarsi nella solita tenda e scomparire. I contadini di Lari si dispersero e tornarono alle loro case, attenti a non scivolare sulla neve gelata. In cucina restarono il vecchio con la barba e sua moglie, una contadina allegra e grassoccia. Spensero le candele e andarono a letto. Curiosi, vero? Anche la Luna lo era. Per capire quel che stava succedendo, facciamo un passo indietro…
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