L'inchiostro invisibile
di Chiara Bruschi, da Un Castello per le fiabe 2016/2
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Adelina era una gran bella figliola, abitava a Lari ed il padre, chincagliere della città, aveva fatto una bella fortuna vendendo strani oggetti a ricchi signori incontentabili ed opulenti. La bella Adelina era tra le poche fortunate ad andare in una prestigiosa scuola e la famiglia desiderava per lei un futuro di cultura e lusso, programmando studi accademici in qualche prestigiosa facoltà pisana. Ruggero invece era il figlio del lattaio e dopo una giornata passata al pascolo e alla mungitura, si dedicava alla lettura di grandi opere, nonostante il dissenso del padre che gridava:
«La letteratura non si munge! E se non si munge con che si campa?» Ma Ruggero era un ragazzo curioso e la notte, col moccolo acceso, sognava coi suoi libri il suo domani.
Successe poi che un giorno Adelina ebbe un gran mal di pancia… e il dottore venne a farle visita. «Eh no, no,no! Niente latte vaccino per questa fanciulla!» asserì il dottore «solo latte d'asina! È più leggero e nutriente, anche se costoso!»
«Non bado a spese per mia figlia!» disse il padre di Adelina «ogni giorno mi farò portare fresco latte d'asina dal lattaio!»
E fu così che, informato il lattaio, la mattina successiva Ruggero si alzò di buon ora, munse la sua cara asina e si incamminò verso la casa del ricco chincagliere, per la consegna del raro latte.
Toc-Toc! «Chi è?» sussurrò una soave voce. «Sono il lattaio!… sono venuto per consegnare il latte d'asina appena munto!»
La porta si aprì con un lieve cigolio e i due ragazzi si trovarono faccia a faccia. Il cuore di Ruggero incominciò a battere… e mentre cercava le parole giuste per sciogliere l'imbarazzo, si accorse che non riusciva a pensare proprio a un bel niente! Adelina dopo un primo momento di stupore afferrò la bottiglia del latte che ciondolava pericolosamente dalle mani di Ruggero e dolcemente disse: «Grazie, sei stato gentile! Spero di vederti anche domani!» Ruggero era ormai di sasso, quando si riprese la porta era già chiusa. Scrollò un po' la testa e tornò al suo barroccio, ma… ormai il danno era fatto! Cupido aveva scoccato il suo dardo proprio dritto nei cuori dei due ragazzi.
I giorni successivi Ruggero non stava nella pelle, emozionato correva col suo latte d'asina da Adelina, che puntualmente lo invitava a passeggiare, a mangiare biscotti, a chiacchierare… e più il tempo passava più i due si innamoravano, mentre il padre di Adelina gridava: «Ma figurati un lattaio non ci penso proprio, tu ti sposerai con un uomo importante e ricco… e smettila di piangere e disperarti».
«Ma padre io sono innamorata di Ruggero e non voglio sposare nessun’altro… solo lui!». Una mattina, alla solita consegna del latte, di soppiatto, Adelina parlò a Ruggero: «Non dobbiamo farci più vedere insieme! Mio padre non vuole, è una cosa seria… minaccia di mandarmi in collegio e lui non scherza mai!»
«E come facciamo allora?»
«Ci scriveremo in segreto! Portami una lettera ogni mattina e dammi un appuntamento! Ci incontreremo di nascosto! Devo andare ora!»
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