La fumatina del nonno
di Tommaso Levente Tani, da Un Castello per le fiabe 2014/1
[...]
C'era una un vecchio che amava tanto fumare la pipa. Viveva con la sua nipotina in una casa sulla via dei Boschi. Tutti i soldi che aveva di pensione e dai lavoretti che faceva in giro li serbava per la nipote, l'unico vizio che si concedeva era di mettersi ogni tanto a fumare la sua grossa pipa. Tutti però lo criticavano «Con le due lire che ha si permette anche il tabacco! Che nonno scellerato!»
Un giorno il nonno si sedette per farsi una fumata di mezza mattina, ma con grande dispiacere quando aprì il pacchetto del tabacco lo trovò vuoto. «Elisa, nipotina cara, ho finito il tabacco. Vorresti per favore andare a prendermene un pacchetto in paese?»
«Ma nonno, non lo sai che per via della guerra il tabacco è finito? Mi sa che dovrai rinunciare alla tua fumatina serale.»
«Mai, non rinuncerò mai alla mia fumata. Non è che potresti procurartene un po' dal conte di San Ruffino? Lui sicuramente ne ha in casa.»
«Sì nonno, per te farei di tutto, sei il mio nonnino»
«Bene, ma stai attenta che il conte è un personaggio alquanto strano. Pare che il conte esca solo al tramonto e nessuno lo ha mai visto in paese durante il giorno.»
Elisa si mise in cammino e, dopo aver passato le vigne di Cevoli e i campi di San Ruffino, finalmente giunse in vista del castello di San Ruffino. Era il tramonto e allora la piccola Elisa decise che si sarebbe fermata a riposare nella locanda che stava lungo la strada. Elisa entrò nella Locanda dove, oltre a dei loschi figuri tutti presi a giocare a carte, c'era il vecchio Oste. «Mia piccola bambina, cosa giri a quest'ora in un luogo così isolato? Fortuna che siamo aperti; domani ti accompagno alla tua destinazione ma ora mangia questa minestra calda e va' a letto.»
«Mi chiamo Elisa e devo andare a chiedere un po' di tabacco al conte che vive nel castello qui sopra.»
«Non riesco a immaginare un nonno più scellerato di quello che manda sua nipote in una casa pericolosa quanto quella del conte. Purtroppo non potrò accompagnarti, bambina; la strada che porta al castello è questa a destra, seguila e alla sua fine troverai la lugubre porta del castello. Adesso che hai finito la minestra, ti accompagno alla tua camera. Ecco, siamo arrivati. Prego.»
«Grazie, buonanotte! Posso chiederle come mai ha tutti questi agli attaccati alle finestre?»
«Questa è una cosa che suo nonno avrebbe dovuto dirle. Buonanotte e che dio la protegga!»
[...]